Il progetto di Edoardo Gellner per il Villaggio di Corte di Cadore prese forma a metà degli anni Cinquanta e prevedeva la costruzione, divise in quattro zone, di 500 villette singole di varie dimensioni intercalate da nuove piantumazioni arboree. Le villette erano inoltre raggruppate in piccoli agglomerati separati da fasce di bosco e serviti da apposite stradine.
Nel Villaggio era prevista inoltre l’edificazione di una chiesa, una colonia per bambini, un campeggio con capanne fisse di legno, un grande albergo, negozi, cinema e ristoranti, un edificio per il personale di servizio al villaggio e un ‘centro servizi’, all’avanguardia per l’epoca, con tutte le attrezzature tecnologiche comunitarie e molte altre strutture per lo svago degli ospiti, dei ragazzi e dei bambini.


Alcuni dati tecnici:
200 ettari per costruire alloggi e servizi per quasi 6000 persone.
Rispetto al numero inizialmente previsto nel progetto iniziale furono eseguite solo 270 villette di dimensioni e tipologie differenti, secondo il diverso numero di componenti della famiglia, con lo sviluppo a uno o due piani per adattarsi alla conformazione del terreno e la distribuzione nel bosco dei larici e degli abeti, infatti, durante la costruzione degli edifici nessuna pianta venne abbattuta o danneggiata.
Le case, con tetto a falda unica, sono orientate trasversalmente rispetto alla pendenza e la segnano con un ampio sistema di linee orizzontali, nella distribuzione delle villette sul versante del monte Antelao spiccano, anche se in minima parte, solo le emergenze architettoniche degli edifici collettivi come la sala auditorium della Colonia e la chiesa con campanile adiacente.

Scrive Edoardo Gellner*:
“… La destinazione delle casette è quella di consentire ai dipendenti del gruppo Eni di trascorrere insieme con la propria famiglia un periodo di vacanza in montagna …
Il tipo edilizio inizialmente prescelto per le casette unifamiliari è una costruzione a un piano unico, della capacità variabile da 4 a 8 letti, proposto in due versioni: con soggiorno-pranzo, cucinino, letto genitori e letto figli. Bagno a due cellule …”


Scrive Edoardo Gellner*:
“… Ogni casa dispone sul fronte sud di un’ampia zona di soggiorno all’aperto, generalmente formata da una terrazza a sbalzo, coperta dal prolungamento della falda del tetto; altre volte, nel caso in cui la casa sorga su un terreno pianeggiante, la zona soggiorno esterno è costituita da un terrapieno formato con materiale di scavo e inerbato a prato. Se la maggior parte delle casette sono distanziate tra di loro, in conformità all’imposizione del tema “casette isolate nel verde”, un certo numero di case (cioè quelle del tipo piccolo D2) sono abbinate o collegate da muri; sempre tuttavia sfalsate o defiliate, così da eliminare ogni servitù reciproca, e da garantire a ogni nucleo familiare la necessaria intimità e una vita tranquilla anche all’aperto, in diretto contatto con la natura …”




La scelta del sistema costruttivo e dei materiali a esso legati è stata oggetto di accurate indagini e studio. Si trattava soprattutto di stabilire in che misura poteva essere utile ricorrere alla prefabbricazione degli elementi architettonici …
Nella progettazione delle casette l’assunto è stato quello di trovare un linguaggio architettonico valido non in riferimento alla casa soltanto, ma agli aggruppamenti da esse formati. Le case si presentano infatti nel paesaggio, per effetto di visuali, accostate e sovrapposte in densi agglomerati. Era perciò importante la loro visione d’insieme. Si è cercato di trovare un ritmo architettonico che consentisse una libera ripetizione, l’accostamento e abbinamento delle singole unità …”


Scrive Edoardo Gellner*:
“… Il colore ha svolto un ruolo fondamentale: il rosso, l’azzurro e il giallo sono stati usati in combinazioni con il bianco e con tinte neutre. Gli stessi colori usati all’esterno si ritrovano all’interno della casa, inoltre entro la gamma di colore scelta resta uguale per tutti gli ambienti: soffitti e pavimenti sono ad esempio tutti della stessa tinta…”




https://www.edoardogellner.org/tesi-di-laurea
2- continua
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