4- Edoardo Gellner: gli alberghi di Corte di Cadore (quarta parte)

da | Mar 1, 2024 | 0 commenti

Il progetto iniziale di Edoardo Gellner prevedeva all’interno del Villaggio la realizzazione di importanti strutture di servizio per gli abitanti e gli ospiti del villaggio che comprendevano anche negozi, cinema e ristoranti. Di questa parte del progetto vennero realizzati solamente due edifici: il Residence Corte e l’Albergo Boite. Il primo edificio, il Residence Corte oggi è convertito in albergo, venne costruito per accogliere il personale di servizio e tutti i collaboratori destinati alla manutenzione del grande complesso del Villaggio.

Residence Corte, lato posteriore, Villaggio Corte di Cadore; Borca. Foto di Nicola Noro.
Particolare esterno del lato verso sud del Residence Corte, Villaggio Corte di Cadore; Borca. Foto di Nicola Noro.

Scrive Edoardo Gellner*:

“… Il programma generale del villaggio prevede la realizzazione di alcuni alberghi destinati ad accogliere per il periodo di vacanza annuale gli scapoli e i coniugi senza figli, dipendenti delle società del gruppo Eni.

In conformità a tale programma è stato convertito in albergo il fabbricato DM, originariamente progettato come “dormitorio-mensa” del personale di servizio addetto al villaggio … (il Residence Corte)

Il fabbricato è formato da due corpi girati fra loro con un angolo di 15 gradi; un vano scala fa da cerniera di unione e disimpegna entrambi i corpi, i piani dei quali risultano sfalsati in altezza di mezzo piano fra loro.

Per le camere da letto dell’albergo sono riservati i due piani superiori del corpo a) e i tre piani superiori del corpo b). È da osservare che tutti i piani delle camere sono con disposizione a corpo semplice, cioè le camere si affacciano tutte sul fronte sud-est, mentre a nord-ovest sono ubicati il corridoio, l’office con servizi e il vano scala …”

Particolare esterno del lato verso sud del Residence Corte, Villaggio Corte di Cadore; Borca. Foto di Nicola Noro.
Ingresso pedonale all’albergo Boite, Villaggio Corte di Cadore.

L’Albergo Boite, secondo edificio a struttura ricettiva, presenta dettagli costruttivi e di distribuzione degli spazi a volte geniali e a tutt’oggi modernissimi.

Scrive Edoardo Gellner:

“… Il nuovo albergo è stato costruito a partire dal 1961 ed è stato aperto nel periodo natalizio del 1963. Si compone di due corpi: uno, a sviluppo verticale su sei piani, è destinato alla parte notte e contiene 78 camere, tutte orientate a sud. La capacità ricettiva complessiva è di 117 letti, singoli o accoppiati, più 78 letti a parete, ribaltabili, oltre a una saletta destinata ai giochi di ragazzi e bambini al piano terra. Tutte le camere godono di una situazione molto favorevole per la vista e l’esposizione: ognuna è dotata di un ampio poggiolo, diviso da quello della camera adiacente da un leggero schermo apribile.”

Ingresso pedonale all’albergo Boite, Villaggio Corte di Cadore. Foto di Nicola Noro.

Sulla facciata principale dell’edificio i plinti in cemento e le colonnine in legno si fondono come nella parte lignea di un antico “tabià”. I materiali utilizzati nell’edificio sono: il cemento, il legno, la pietra e il rame per la copertura. Ogni dettaglio è studiato con cura: le camere sono essenziali ed eleganti, ciascuna ha una panca di appoggio in teak che diventa un gradino di accesso al terrazzo esterno che si trova su un piano differente rispetto alla camera. In questo modo ogni stanza è costantemente illuminata dall’alto.

Ingresso pedonale e verso il parcheggio dell’albergo Boite, Villaggio Corte di Cadore. Foto di Nicola Noro.
Sala interna dell’albergo Boite, Villaggio Corte di Cadore. Foto di Nicola Noro.

Nella hall di ingresso trova spazio il genio ingegneristico di Gellner con l’uso della grande trave lignea. Il soffitto è realizzato con il materiale di recupero dei casseri utilizzati per armare il cemento.

Sala interna dell’albergo Boite, Villaggio Corte di Cadore. Foto di Nicola Noro.

Scrive Edoardo Gellner:

“… Il secondo corpo dell’albergo, più basso e di maggior sviluppo planimetrico, comprende a livelli inferiori magazzini e una lavanderia che serve l’intero villaggio; sugli altri piani: ristorante e cucine, locale di sciolinatura sci vicino all’ingresso secondario, guardaroba, sale di soggiorno con bar e banco portineria, a livello dell’ingresso principale, che dà su un ampio piazzale di arrivo, direzione uffici, alloggio personale e servizi. La hall è caratterizzata da un nastro continuo di finestre che mettono lo spazio interno distretto contatto con il verde circostante; la sala di soggiorno si affaccia su un’ampia terrazza che gode di un’eccezionale vista panoramica.

Il tetto inclinato che copre l’ampia hall è caratterizzato da grandi travi lamellari in legno sorrette da coppie di putrelle in acciaio; la pendenza del tetto è ripresa dalla rampa del percorso esterno che sale verso la chiesa. In un secondo momento, è stato aggiunto sul lato sud un corpo contenente una sala conferenze con 200 posti e una taverna …”

https://www.edoardogellner.org/tesi-di-laurea

4- continua

Serenella Minto
Veneziana, liceo artistico e laurea in architettura. Autrice di articoli e saggi di critica d’arte e di un premiato testo di narrativa, ha collaborato con case editrici alla stesura di manuali di storia dell’arte e architettura. Inserita nell'Albo Speciale dei giornalisti del Veneto. Direttore responsabile della pubblicazione di "Veneto Arte". Curatrice dell’archivio dell’artista veneziano Yvan Beltrame.

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