Chi è Marietta Robusti?
É la figlia primogenita di Tintoretto, nata da una relazione clandestina tra l’artista veneziano e una donna tedesca, che risiedeva a Venezia. Il nome di questa donna non è certo, alcuni storici dell’arte suppongono si chiamasse Cornelia.
Dopo aver tenuto la bimba per circa sei mesi la mamma la affida a Tintoretto che la crescerà con tanto amore insieme ai figli avuti dal matrimonio, senza fare differenze. Anzi si dice
che lei fosse la prediletta e che Tintoretto la volle in bottega per insegnarle a disegnare e dipingere, ossia istruirla verso le pratiche base per diventare un’artista.
La piccola Marietta, ogni volta che andava in bottega, si vestiva da maschio perché alle ragazze era vietato dedicarsi all’arte, evitando scandali e cattiverie da parte di chi lavorava con suo
padre. Per le ragazze l’arte, infatti, era solamente un passatempo, un diletto ma non poteva diventare fonte di guadagno come per i colleghi maschi. Una giovane donna, secondo la mentalità dell’epoca, veniva educata ad essere moglie, madre e ad occuparsi della propria casa.
Una donna che voleva rendersi indipendente economicamente era considerata una “ poco di buono”.
La società veneziana, e non solo, del 1500 era prevalentemente maschilista e quindi a loro erano preclusi i corsi in Accademia e, sicuramente, non potevano esporre e mostrare la propria
personalità artistica. Le donne erano considerate inferiori rispetto agli uomini e quindi non in grado di poter competere, anche artisticamente, con i loro colleghi artisti. Tintoretto risultava un’eccezione, dando a sua figlia l’opportunità di frequentare la sua bottega. La porta ad impratichirsi con il disegno e il colore, proprio come fece lui, ai suoi esordi, quand’era apprendista nella bottega di Tiziano.

Figura 2 Tintoretto Autoritratto 1547 Philadelphia Museum of Arts
Sarà proprio in quell’occasione che Marietta, ancora molto giovane, dimostra un talento innato per l’arte. Vestita da ragazzo, Tintoretto poteva portarla ovunque e farla collaborare a molte delle sue commissioni.
Così, con il tempo, diventa la principale collaboratrice del padre.
Oltre che pittrice, Marietta dimostra di possedere un talento naturale per la musica tanto da suonare la spinetta e cantare.

Figura 3 Autoritratto alla spinetta, 1580 circa, Firenze, Galleria degli Uffizi
Tra le opere che realizza ci sono soprattutto i ritratti dove unisce tecnica e analisi psicologica arrivando a dare dignità e narrazione ai suoi personaggi.
Ciò risulta essere una rivoluzione copernicana rispetto alla ritrattistica classica che, fino a quel momento, risultava più statica, asettica, e priva di qualunque sentimento. Quello che gli storici dell’arte definiscono una “ ritrattistica ufficiale e celebrativa”.
Ora Marietta, come alcuni artisti e soprattutto artiste, come Artemisia Gentileschi farà qualche decennio dopo, va ad indagare l’animo dei personaggi che ritrae, cercando di carpirne le emozioni e i sentimenti, cercando di dare loro voce affinché possano raccontare la propria storia.

Figura 4 Marietta Robusti Ritratto di condottiere con scena di battaglia sullo sfondo, Collezione Privata
La fama di Marietta oltrepassa i confini della Serenissima, sospingendosi verso alcune tra le più importanti corti europee come quella di Filippo II di Spagna che amava le artiste italiane, alle quali commissiona opere: basta pensare che Sofonisba Anguissola risiedeva stabilmente a corte come pittrice e dama di compagnia della moglie del re.

Figura 5 Tiziano Ritratto di Filippo II di Spagna, 1550, Madrid, Museo del Prado
La sua presenza è stata richiesta anche alla corte di Massimiliano II d’Austria ma il padre non la lascia partire.
Per evitare che la figlia abbandonasse Venezia la fa sposare molto giovane con un gioielliere tedesco, Marco Augusta.
Gli studiosi non conoscono con precisione quando è stato celebrato il matrimonio ma sembra indicativamente tra maggio e novembre 1578.
Da questo matrimonio nasce una bambina Orsola Benedetta nel 1580
Marietta muore a trent’anni, ad oggi la causa della sua morte è incerta. Alcuni sostengono fosse morta di parto altri di tumore mentre si trova a Mantova insieme al padre, ospiti del duca di Mantova.

Figura 6 Leon Congnet Tintoretto ritrae la figlia sul letto di morte, 1843, Bordeaux, Musée des Beaux Arts
E’ tumulata a Venezia nella chiesa della Madonna dell’Orto dove in seguito sarà sepolto anche Tintoretto.

Figura 7 Chiesa della Madonna dell’Orto, Venezia
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