La mostra presso la Barchessa di Villa Quaglia a Treviso celebra il legame artistico ed umano tra due maestri dell’incisione italiana del Novecento, Pio Penso e Francesco Piazza, che non solo hanno condiviso la passione per questa antica tecnica, ma si sono conosciuti e frequentati a Treviso scambiandosi idee ed ispirazioni. La mostra esplora questo dialogo attraverso il paesaggio veneto interpretato da ciascuno secondo la propria sensibilità. Il confronto tra le loro opere esposte permette di apprezzare le diverse sensibilità espressive e di vedere come il paesaggio diventi un unico racconto offrendo agli spettatori anche un confronto tra la loro tecnica e la loro poetica.
Pio Penzo (1926-1988), incisore e sacerdote salesiano, ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Venezia, dove è stato allievo di Mario Deluigi e Cesco Magnolato. Dopo un primo periodo dedicato alla pittura, si è concentrato sull’incisione, in particolare sull’acquaforte, ottenendo prestigiosi riconoscimenti internazionali, tra cui la Palma d’Oro per l’incisione. Le sue opere sono presenti in musei e collezioni private in tutta Europa.
Francesco Piazza (1931-2007), pittore, incisore (1931-2007), pittore, incisore e poeta, nato a Venezia e attivo principalmente a Treviso, ha partecipato a importanti manifestazioni artistiche come la Biennale di Venezia e la Mostra Nazionale del Disegno e dell’Incisione Moderna di Reggio Emilia. Il suo lavoro si distingue per una profonda sensibilità verso il paesaggio veneto, influenzato da artisti come Guglielmo Ciardi e Giovanni Barbisan. Oltre all’arte visiva, ha scritto poesie e ha dedicato parte della sua vita all’educazione attraverso lo scautismo.
Il confronto tra i due artisti permette di apprezzare le diverse sensibilità espressive: Penzo con il suo approccio preciso e strutturato, Piazza con la sua visione lirica e pittorica. E’ interessante vedere come il paesaggio non sia solo un soggetto, ma un vero e proprio racconto inciso sulla lastra, capace di trasmettere emozioni e atmosfere.
Pio Penzo, con la sua maestria nell’acquaforte, ha esposto in numerose mostre internazionali, tra cui la Biennale di Venezia, e ha ricevuto premi prestigiosi come la Palma d’Oro per l’incisione. La sua opera è stata riconosciuta tra i protagonisti dell’arte mondiale, con esposizioni in Europa, Nord America e Asia1. Il critico Vittorio Sgarbi ha sottolineato la sua capacità di creare una “grammatica dell’incisione”, evidenziando le regole e i modelli che garantiscono risultati eccellenti.
Francesco Piazza, invece, ha ricevuto elogi per la sua sensibilità pittorica e poetica. La sua attenzione al paesaggio veneto e alla tradizione grafica ha influenzato artisti molti contemporanei, mantenendo vivo l’interesse per l’incisione come forma espressiva. La critica ha evidenziato il suo talento nel catturare l’essenza del territorio e nel tradurla in immagini evocative.
Entrambi hanno dimostrato che l’incisione non è solo una tecnica del passato, ma un linguaggio artistico ancora attuale e capace di dialogare con l’arte contemporanea.
Dal 17 maggio al 1 giugno 2025 alla Barchessa di Villa Quaglia a Treviso
Orari di apertura: giovedì. Venerdì. Sabato e domenica dalle 15.00 alle 19.30
Libero professionista, da sempre si occupa di arte e organizzazione di eventi in Italia e all'estero. Dal 1998 gestisce la Galleria Web Art - Barchessa Villa Quaglia a Treviso e dal 2005 è direttore artistico di Arte Fiera Dolomiti a Longarone Fiere (Belluno).
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